Negli ultimi anni, sempre più persone hanno scelto di affidarsi all’e-learning per la propria formazione. Anche le aziende hanno scelto questa strada per formare i propri dipendenti e clienti.
Sicuramente, ad incidere molto su questa scelta, è stato anche il Covid-19, poiché a causa delle restrizioni, l’e-learning è stata l’unica soluzione per continuare a fare formazione e aggiornamenti sia per i formatori, sia per i partecipanti.
Come è cambiato il mondo della formazione?
I formatori in presenza, a causa delle restrizioni causate dal Covid-19, hanno dovuto sospendere del tutto le proprie attività, ma hanno dovuto anche reinventarsi con corsi online, che era per loro l’unica soluzione per continuare a praticare la propria professione.
Tutti i settori della formazione hanno subito questo cambiamento: convegni, congressi, riunioni, scuola, università, ecc…
Purtroppo, non sempre la soluzione è stata sfruttata al meglio e con risultati soddisfacenti a causa di vari fattori come l’inesperienza dell’organizzazione o di formatori e di insegnanti che non possedevano abbastanza competenze nella formazione a distanza.
Adesso che la pandemia ha allentato la sua morsa, molte statistiche hanno rivelato che le persone continueranno a formarsi con l’e-learning poiché hanno scoperto tutti i vantaggi che questa metodologia può offrire; dalla comodità di poter seguire i corsi on line connettendosi dove e quando si preferisce, alla facilità di apprendimento che questa modalità di formazione offre.
Comunque, nonostante tutto, la formazione in presenza nella maggior parte dei settori non scomparirà, ma sarà gestita diversamente, unendosi alla formazione a distanza, creando così una modalità nuova, che si chiama apprendimento ibrido, detta anche hybrid learning.
Cosa è l’apprendimento ibrido?
L’apprendimento ibrido prevede la fusione tra i corsi in presenza e i corsi on line, poiché vi sarà un certo numero di persone che parteciperanno al corso in presenza, mentre altri discenti seguiranno il corso connettendosi da remoto con qualsiasi dispositivo (tablet, pc fisso o portatile, smartphone, ecc.).
L’apprendimento ibrido non è un sinonimo dI blending learning, ovvero un percorso formativo che prevede lezioni sia in presenza, sia di approfondimento con corsi online.
L’apprendimento ibrido, attualmente, è ancora poco praticato ad eccezione di alcuni settori e campi, poiché è difficile superare la concezione di un metodo formativo così innovativo che porta con sé tanti vantaggi.
Ad oggi, sono soprattutto le università che sfruttano (con ottimi risultati) il sistema di formazione ibrida.
I vantaggi dell’apprendimento ibrido
Come abbiamo accennato, l’apprendimento ibrido presenta molti vantaggi, in primis quello di permettere a tutti di poter partecipare ai corsi di formazione.
Ad esempio, costituisce una metodologia di apprendimento più accessibile per i diversamente abili e portatori di handicap in generale.
Inoltre, capita spesso di voler partecipare a un convegno, un congresso o un corso ma di non avere la possibilità di poter partire a causa della distanza, degli impegni e della situazione famigliare: l’apprendimento ibrido permetterà a tutti di connettersi comodamente da casa e seguire l’evento o il corso senza doversi assentare dal lavoro, sospendere eventuali trattamenti medici, lasciare la propria famiglia, ecc.
Anche chi risiede in zone remote o dall’altra parte del mondo potrà partecipare in diretta a qualsiasi corso formativo o evento, “basterà” trasmetterlo in streaming (modalità sincrona) o registrato e pubblicato on line (modalità asincrona).
Come fare formazione ibrida al meglio?
Sono tante le figure professionali che si sono sempre occupate di formazione tradizionale in presenza e che, purtroppo, non solo hanno difficoltà ad utilizzare la tecnologia per insegnare, ma pensano di riuscire a continuare ad utilizzare i metodi didattici tradizionali anche per fare formazione on line.
Questo, al di là dei problemi di connessione Internet e mancanza di pc, è uno dei motivi principali che hanno reso un fallimento la DAD (Didattica a Distanza).
In questo caso, gli insegnanti hanno continuato a fare lezione come se fossero in classe faccia a faccia senza considerare che avrebbe funzionato meglio una lezione più interattiva e stimolante invece delle solite letture e spiegazioni.
Infatti, partendo dal presupposto che l’apprendimento ibrido sarà il futuro della formazione, i formatori, gli insegnanti e gli educatori dovranno aggiornare i loro metodi di insegnamento, imparare a sfruttare al meglio le tecnologie a propria disposizione e ad applicare nuove strategie didattiche utilizzando tutti gli strumenti che offre l’e-learning, seppure in un contesto ibrido.
Stiamo parlando, ad esempio, di:
- creare presentazioni con più immagini e meno testo da far visualizzare sui supporti tecnologici sia in classe, sia a casa;
- lanciare sondaggi e quiz a cui possono partecipare sia i discenti in presenza, sia quelli che seguono il corso a distanza;
- dare più spazio al dibattito e ad esercizi interattivi (sul modello della “classe capovolta”) in cui mettere in pratica ciò che è stato appena spiegato in modo che i discenti che seguono il corso on line possano interagire con coloro che lo stanno seguendo in presenza.
Come possiamo notare, gli esempi suggeriti mirano a stimolare l’attenzione e l’interazione dei discenti, indifferentemente dalla modalità in cui partecipano al corso di formazione.