Insegnare ai bambini a restare in contatto con il mondo, la vita reale e il presente.
Negli ultimi anni abbiamo sentito sempre più parlare di “mindfulness”, un termine inglese che significa “consapevolezza” e che indica il contatto con ciò che ci circonda.
Come per gli adulti, insegnare ai bambini le tecniche di mindfulness è molto importante, soprattutto perché sin da piccoli sono abituati a interagire con la tecnologia, perdendo di vista la realtà quotidiana che li circonda. Infatti, in psicologia clinica e terapeutica, le tecniche di mindfulness sono sempre più utilizzate.
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In questo corso online, ci siamo focalizzati su consigli, tecniche ed esercizi pratici per permettere a genitori, insegnanti e educatori di insegnare a figli e studenti a restare in contatto con il mondo e con la vita reale e presente; aspetto quest’ultimo molto complesso e da tenere sempre ben presente.
Nel corso online vedremo come la pratica della mindfulness è più efficace in età evolutiva, poiché rende bambini e ragazzi in grado di percepire maggiormente il proprio presente imparando a calmare gli stati emotivi di agitazione, a prestare più attenzione e rimanere più concentrati sul momento presente e sull’attività che stanno svolgendo, a prendere decisioni migliori grazie alla riflessione sul problema o ponderando le scelte da compiere.
In cosa consiste la mindfulness per bambini?
Le tecniche del mindfulness attuali prendono spunto dalla pratica buddista della meditazione: la scienza, gli psicologi e, nel caso dei bambini e dei ragazzi, anche i pedagogisti hanno approvato e modificato alcune metodologie.
Infatti, sono molti gli studi scientifici che attestano l’efficacia e l’importanza della mindfulness anche per i bambini.
Gli studi in questione sono stati condotti dall’inizio degli anni 2000 su campioni di bambini e adolescenti, sia con sviluppo normale, sia con disturbi comportamentali ed emotivi che portano ansia, stress e autolesionismo.
Questi ultimi, ad esempio, sottoposti alle tecniche di mindfulness, hanno acquisito una migliore capacità di autoregolazione e maggiore concentrazione in tutti gli ambiti della vita con effetti positivi sul rendimento scolastico, salute psicofisica e rapporti con le altre persone.
Inoltre, numerosi corsi pilota sono stati introdotti nelle scuole sottoponendo i bambini ai benefici della mindfulness, sia in Italia sia all’estero.
L’Università di Cambridge ha condotto uno studio su 100 bambini e bambine con un’età di 10-11 anni, facendoli partecipare a un corso di mindfulness.
In seguito alla frequentazione del corso, i bambini sono stati sottoposti per tre volte (con intervalli di tre mesi) a due tipi di misurazioni: una sulla capacità di mindfulness e l’altra sottoponendogli questionari per valutare la loro capacità di attenzione, tramite l’utilizzo di compiti computerizzati.
I risultati ottenuti dai ricercatori di Cambridge sottolineano che, grazie al training di mindfulness, sono migliorate le capacità dei bambini sia di concentrazione, sia di ignorare le distrazioni.
Perchè i bambini hanno bisogno di essere consapevoli della realtà?
Negli ultimi anni è stato notato che sempre più bambini soffrono di ansia e depressione, i dati sono preoccupanti e psichiatri e psicoterapeuti sono fortemente convinti che la soluzione non risieda solo nei farmaci, ma anche nelle terapie mirate alle emozioni, tra cui la mindfulness.
La mindfulness aiuta bambini e ragazzi a connettersi con le proprie emozioni, pensieri e azioni senza esserne sopraffatti e, infine, riallacciarsi al mondo che li circonda, ovvero alla realtà.
Le emozioni diventano così più equilibrate ed armoniche, portando il ragazzo o il bambino ad assumere comportamenti meno distruttivi e atteggiamenti meno aggressivi.
Sono tantissimi gli studi condotti e in ad oggi in corso, sui benefici della mindfulness sui bambini, poiché potrebbe migliorare la loro vita sin dall’infanzia e, in proiezione, anche in quella da adulti.
Inoltre, in caso di bambini e adolescenti con problematiche comportamentali, la mindfulness può aiutare a ridurle nel breve e lungo termine, diventando un aiuto considerevole anche per il rapporto dei bambini/adolescenti con genitori e insegnanti.
Lo psichiatra Jeff Schwartz ha dichiarato che mente e cervello sono due entità separate, ma che possono influenzarsi a vicenda, da qui è nato il pensiero che praticando la meditazione, si possano avere effetti positivi in diverse zone del cervello.
Infatti, nel 2008 è stato dimostrato che:
- la mindfulness inspessisce la corteccia prefrontale andando a migliorare l’attenzione e i processi di apprendimento;
- l’ippocampo si inspessisce e di conseguenza migliora la sua capacità mnemonica a lungo termine e di elaborazione delle mappe spaziali;
- l’amigdala si riduce, portando la diminuzione anche degli stati di stress, ansia e paura.
Ancora, un recente studio, condotto nel 2019, ha evidenziato che la mindfulness può potenziare i processi di:
- Attenzione sostenuta: la concentrazione viene applicata sul momento presente in maniera più prolungata quanto è prolungata la meditazione;
- Switching: è così chiamata la capacità di poter passare, senza perdere la concentrazione, da un’attività ad un’altra;
- Attenzione selettiva: si ha quando, durante la mindfulness, ci si concentra su un dettaglio per volta, ad esempio suoni, pensieri, respirazione, ecc.
Un’altra analisi condotta nel 2018, invece, ha evidenziato i benefici della mindfulness su bambini e adolescenti con ADHD (Disturbo da deficit di attenzione e iperattività) e sui loro insegnanti e genitori.
La mindfulness ha portato effetti positivi riducendo le disattenzioni di genitori e insegnanti e facendo diminuire anche le problematiche di iperattività e impulsività nei bambini.